"Repubblica manda a casa Maurizio Molinari. Ci sono molti motivi per rallegrarsi della fine della sua vergognosa direzione. Non bisogna tuttavia farsi prendere troppo facilmente dall'entusiasmo. Quella di Molinari è stata una delle peggiori esperienze del giornalismo italiano, non c'è dubbio. Il grado di faziosità raggiunto da Repubblica negli ultimi anni ha ben pochi eguali nonostante il panorama giornalistico italiano sia davvero molto desolante. Difficile poi trovare un direttore così disprezzato dai suoi collaboratori, così ostile al buon senso dei lettori e della professionalità giornalistica.La sua uscita di scena dovrebbe allora renderci felici. Il successore di cui circola il nome, Mario Orfeo, non potrà che essere migliore: un buon professionista, simpatico, moderatamente di sinistra...Tutto bene? No. La fine della direzione Molinari nasce da un cambio di strategia della famiglia proprietaria del giornale, gli Elkann-Agnelli. La sua uscita è infatti contestuale all'abbandono della direzione di Gedi da parte di John Elkann, che negli ultimi anni si è distinto per l'opera di smantellamento di un gruppo che sino a pochi anni fa poteva dirsi solido, articolato, nonché ancorato a una tradizione giornalistica nobile come quella dell'Espresso, incredibilmente ceduto insieme ad altre testate locali.Dopo la fusione del vecchio gruppo Fiat (FCA) con i francesi di Citroën per dare vita a Stellantis, ora si affaccia un nuovo scenario, ovvero l'ipotesi di una nuova fusione, questa volta con Renault. Tutto questo è accompagnato dalla prospettiva di ridurre la produzione dell'auto in Italia e di avviare l'assorbimento dei marchi italiani, portando in qualche caso anche alla loro chiusura. Lancia e Maserati sono del resto da tempo in grave crisi e senza una strategia industriale di rilancio. Resiste Alfa Romeo, mentre il settore dell'utilitaria, cioè il grosso della produzione, passerà presumibilmente in mano francese.Terminata l'opera di abbandono dell'Italia agli Elkann-Agnelli non occorre più un quotidiano. L'acquisto di Repubblica si era infatti reso necessario per gestire i rapporti tra Stellantis, il sindacato e il Partito democratico. Con il controllo del giornale che più di ogni altro ha contribuito a determinare la linea politica nel centrosinistra negli ultimi anni, quello più capace di abbindolare il vecchio elettorato borghese-soddisfatto e finto progressista, gli Elkann-Agnelli si sono potuti assicurare il silenzio politico da parte di quei settori che avrebbero potuto quantomeno sollevare dei dubbi sulla fusione con Citroën, sui progetti industriali, sul rapporto con i lavoratori e sulla vendita delle fabbriche legate alla Fiat (Comau, Magneti Marelli).Avete mai sentito un segretario del Pd dire qualcosa contro la Fiat? Avete per caso notizia di Landini? Soltanto qualche giorno fa è stato annunciato il prolungamento di altri due mesi della cassa integrazione negli stabilimenti Fiat, avete sentito qualche protesta? Qualche proposta di sciopero?Gli Elkann-Agnelli si sono letteralmente comprati il silenzio del centrosinistra potendo del resto contare di ampie coperture a destra, anche solo per affinità ideologica. Ora tutto questo non serve più. L'operazione è giunta al suo momento più avanzato. Come vedete dunque, l'uscita di Molinari, per quanto ci possa rendere felici, prefigura un nuovo scenario per l'Italia, ovvero la perdita di un altro pezzo della sua industria lasciato scappare all'estero. È una storia vergognosa, una storia cha fa rabbia e che richiederebbe un'ampia discussione nel paese. È una storia del tutto coerente con la vicenda rapace e indegna della famiglia Agnelli in Italia."(Paolo Desogus)#giacartastaarrivando ... Vedi altroVedi meno
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CITTADINI IN MARCIA PER LA PACEBruxelles ci sta trascinando verso la terza guerra mondiale su ordine di Washington. In un momento così drammatico, dobbiamo farci sentire, dobbiamo mandare un messaggio chiaro e forte al governo e a tutta la politica prima che la scintilla arrivi alla dinamite. Prima che sia troppo tardi. Vi aspettiamo domenica 29 settembre ad Assisi per una grande marcia per la pace. Per urlare il nostro NO! a chi vuole trascinarci in guerra.www.cittadiniperlapace.it-------------------------------------------🔴 Il nostro Statuto fronteperlasovranitapopolare.it/statuto/🔴 Il nostro Manifesto fronteperlasovranitapopolare.it/manifesto/🔴 Per diventare soci fronteperlasovranitapopolare.it/tesseramento-online ... Vedi altroVedi meno
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I CINQUE APPROCCI AL PROBLEMA DEL SUPERAMENTO DI DESTRA E SINISTRA Guardando l'esito delle elezioni in Francia, ci rendiamo conto d'aver perso il conto del numero di repliche che si sono succedute fino a oggi ma, andando a memoria, ci pare che la prima rappresentazione di questo spettacolo francese risalga a circa quindici anni fa.La trama dello show è, da allora, sempre e comunque la seguente: Marine Le Pen cresce in consensi, si presenta alle elezioni arrivando al ballottaggio, poi media e poteri economici montano la canea sul "pericolo fascista" e, quindi, al ballottaggio la Le Pen perde.Le previsioni danno come già scritto un finale simile anche per queste elezioni politiche e, da ciò, si dovrebbe trarre una semplice considerazione: non soltanto la polarizzazione del dibattito entro la diade categoriale destra-sinistra obnubila la percezione delle contraddizioni reali ma - anche ammesso e non concesso che la Le Pen rappresenti una volontà di cambiamento sostanziale - tale diade garantisce anche la perpetua riproduzione dello stato di cose esistente. Nella variegata costellazione dell'opposizione anti-sistema, rispetto a questo punto inerente alla necessità di superare la polarizzazione destra-sinistra nei Paesi occidentali, esistono cinque tipologie di approccio:1) LA DISSIMULAZIONEColoro che affermano di voler andare oltre destra e sinistra ma, in realtà, non se la sentono affatto di tagliare i ponti con la loro cultura d'origine e, quindi, continuano a essere di destra o di sinistra come sempre, limitandosi però in questa fase a dissimularlo.2) IL SINCRETISMO Coloro che ritengono di superare la polarizzazione in atto, attraverso una sintesi fra destra e sinistra. Solitamente, tale opzione non riguarda la destra e sinistra neoliberali bensì i totalitarismi del Novecento. In sostanza, alcune avanguardie credono che i popoli non aspettino altro che venerare un Mostro di Frankenstein ideologico costruito con pezzi dei cadaveri di comunismo e fascismo. 3) LA RIMOZIONE Coloro che enunciano, con perentoria sicurezza, che "destra e sinistra non esistono più". Nella maggior parte dei casi, tale approccio consta del rimuovere sic et simpliciter il problema dal proprio campo percettivo. In alcuni altri casi come quello del M5S delle origini, l'approccio è invece motivata dall'adesione alla filosofia detta New Realism secondo la quale per cambiare le cose non vi sarebbe bisogno di visioni del mondo ma solo di soluzioni tecnico-pragmatiche.4) IL COMPLESSO DI SUPERIORITA' Coloro che, rendendosi conto del persistere e dell'essere funzionale al potere della polarizzazione destra-sinistra, ritengono che proprio per questo ci si debba contrapporre a essa con una rimozione cosciente e volontaria. In sostanza, la pretesa è quella di arrivare all'estinzione delle polarità che pervadono il dibattito pubblico e la produzione culturale, facendo finta che esse siano già estinte.Qualcuno potrebbe in effetti obiettare che, con metà della popolazione che si astiene dal voto, destra e sinistra risultino già superate al di fuori della produzione mediatico-simbolica, ovvero nella coscienza collettiva del popolo reale.Potrebbe essere effettivamente così se - sul piano del linguaggio, della produzione simbolica e di senso - stesse sorgendo qualcos'altro. Ma finché ci troviamo dinanzi a uno spazio di scambio simbolico occupato onnipervasivamente dalla polarizzazione, la parte di società che diserta tale scambio, ancorché maggioritaria, rimane nulla più che un fenomeno moltitudinario e istintivo. Qualunque discorso pubblico, in queste condizioni, finirà sempre per essere risucchiato nell'unico piano enunciativo esistente, ovvero quello che classifica e neutralizza ogni concetto politico entro la diade destra-sinistra.Dunque, occorre un quinto approccio atto a non tentare di eludere la polarizzazione, né a cercare improbabili sintesi: occorre un approccio atto ad avversare frontalmente la polarizzazione in quanto tale e che si ponga come antagonista di ambo le polarità.5) L'AUTONOMIA Occorre un pensiero forte che ponga la contrapposizione fra potere costituente basato sulla sovranità popolare e nuova dimensione assolutista e transumana delle società occidentali. Un pensiero del genere, ebbene, non può fare altro che contrapporsi in pari misura a destra e sinistra. E questo non soltanto denunciando la comune matrice neoliberale delle due, ma anche e soprattutto avversando - su ogni punto dell'agenda politica quali guerra, sanità, immigrazione, diritti civili, ambiente - destra e sinistra nelle loro posizioni specifiche. L'abusata e usurata dicitura "né di destra né di sinistra", in altre parole, deve essere rottamata per lasciare spazio a un pensiero popolare rivendicante autonomia tanto sul piano politico quanto sul piano del linguaggio e che quindi, sappia proclamarsi apertamente CONTRO LA DESTRA E CONTRO LA SINISTRA. La polarizzazione, aspirando a essere onnipervasiva, non contempla qualcosa del genere neppure come ipotesi e bisogna onestamente ammettere, anche, che un approccio simile non è stato finora tentato se non in casi sporadici e isolati.Dunque, chi se la sente d'intraprendere con noi questa traversata in mare aperto?-------------------------------------------🔴 Il nostro Statuto fronteperlasovranitapopolare.it/statuto/🔴 Il nostro Manifesto fronteperlasovranitapopolare.it/manifesto/🔴 Per diventare soci fronteperlasovranitapopolare.it/tesseramento-online ... Vedi altroVedi meno
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Vi ricordiamo l'appuntamento di domenica 30 giugno presso il Teatro Flavio (Via G.M. Crescimbeni 19) dalle ore 15.30 alle 19.30 con l'incontro "L'informazione e l'educazione libera ai tempi del grande reset".Si parlerà di propaganda, di disinformazione, di polarizzazione della società, dell'assenza di dibattitto su molti temi, di pensiero unico, di censura. Per prenotarsi: Interverranno:TIZIANA ALTERIO, giornalista, autore (in collegamento)MATTEO BRANDI, autore, comunicatore, portavoce Pro ItaliaLORETTA CREMASCO, coordinatrice CLN Resistenza di MilanoANGELO DI LORENZO, presidente ALI - Avvocati Liberi (in collegamento)ERMINIA FERRARI, medico, presidente CLN ResistenzaUGO MATTEI, giurista, scrittore, accademico (in collegamento)MASSIMO MAZZUCCO, giornalista, dirett. di Luogo Comune (in collegamento)CLAUDIO MESSORA, giornalista e direttore della TV Byoblu (in collegamento)SILVER NERVUTI, comunicatore satirico (in collegamento)RAFFAELLA REGOLI, giornalista, autore (in collegamento)STENIO SALZANO, avvocato Foro di RomaLAURA TEODORI, dirigente di ricerca e docente universitariaGILBERTO TROMBETTA, giornalista economico, portavoce FSP-------------------------------------------🔴 Il nostro Statuto fronteperlasovranitapopolare.it/statuto/🔴 Il nostro Manifesto fronteperlasovranitapopolare.it/manifesto/🔴 Per diventare soci fronteperlasovranitapopolare.it/tesseramento-online ... Vedi altroVedi meno
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