CONTRO LA DESTRA, CONTRO LA SINISTRA: ALLA RICERCA DELLA NUOVA VISIONE DEL MONDO
Alcune linee d’analisi e d’indirizzo per l’opposizione che verrà
Il documento teorico, redatto da Riccardo Paccosi, Presidente del Fronte per la Sovranità Popolare
revisionato e approvato dall’insieme dei militanti è stato pubblicato nella sezione Documenti.
https://www.fronteperlasovranitapopolare.it/i-documenti-del-fronte-per-la-sovranita-popolare/
Sommario e riassunto:
Il documento teorico – redatto dal Presidente del Fronte per la Sovranità Popolare Riccardo Paccosi e poi revisionato e approvato dall’insieme dei militanti – si propone di mettere a fuoco i seguenti temi, di seguito brevemente riassunti assieme ai titoli dei diversi paragrafi.
1) L’IDEOLOGIA DOMINANTE, OVVERO IL RITORNO DELLE GRANDI NARRAZIONI
L’avvento di grandi narrazioni dai nomi altisonanti come Quarta Rivoluzione Industriale e Great Reset, segna la fine del paradigma postmoderno.Dopo aver visto i “rivoluzionari” pentastellati entrare in Parlamento privi d’una visione del mondo propria e assumere quindi la visione del mondo dominante, dobbiamo prendere atto di come non sia possibile modificare gli indirizzi delle società occidentali senza un pensiero strutturato che esprima la forza coalizzante e mitopoietica delle ideologie. In altre parole, il Great Reset vince perché non vi è alcuna contro-narrazione altrettanto organica ed efficace che possa contrastarlo.
2) LA GENTE COME NOI FINISCE SEMPRE PER MOLLARE, OVVERO LA CADUCITÀ DEI MOVIMENTI DI PIAZZA
Durante le manifestazioni contro il green pass del 2021, abbiamo sentito i cortei intonare lo slogan “la gente come noi non molla mai”. Come prevedibile, però, è stato sufficiente uno stop momentaneo allo stato d’emergenza pandemico perché “la gente come noi” mollasse. Il punto è che i movimenti nascono e muoiono spontaneamente, come è sempre stato e come sempre sarà. Per questo, la necessità di sostenere le mobilitazioni di piazza non può sottrarre priorità alla costruzione di organizzazioni politiche strutturate e durature.
3) IL MOVIMENTO CONTRO IL GREEN PASS E L’EMBRIONE DI UN NUOVO PENSIERO
Malgrado tutti i suoi gravi ed evidenti limiti, nel movimento contro il green pass è stato possibile ravvisare anche l’embrione d’un pensiero nuovo e autonomo, avente le seguenti caratteristiche.
a) La crescita di una paritetica avversione per la destra e per la sinistra, dunque d’un pensiero non già “né di destra né di sinistra”, bensì contro la destra e contro la sinistra.
b) Un’avversione diffusa e crescente nei confronti della dimensione sovranazionale del potere.
c) Un superamento della dicotomia tra analisi materialista delle contraddizioni sociali e riflessione spirituale.
4) PERCHÉ CONTRO LA SINISTRA
Da cultura politica mirante a un mondo diverso da quello esistente, la sinistra è divenuta col tempo apologia del mondo così com’è. Infatti, “di sinistra” risulta essere oggi l’impianto etico e ideologico delle èlite finanziarie, delle grandi corporation, dell’industria culturale e di tutti gli organismi sovranazionali.
5) I TRE PUNTI DELL’AGENDA DI SINISTRA
L’agenda neoliberista della sinistra si compone oggi di tre priorità strategiche.
a) L’ambientalismo austeritario, ovvero finalizzato a ridurre i consumi e il potere d’acquisto dei ceti medi e poveri.
b) Il deregolazionismo sui flussi migratori, ovvero la pretesa che la forza-lavoro straniera venga assorbita dai paesi occidentali senza alcun limite.
c) Il vasto insieme composto da Gender Studies nelle scuole, norme e censura sui linguaggi artistici all’insegna della cancel culture, la riduzione dell’essere umano a merce attraverso la pratica della maternità surrogata.
6) PERCHÉ CONTRO LA DESTRA
Il processo d’identificazione venutosi a determinare tra neoliberismo e sinistra, ha regalato alla destra l’opportunità di cavalcare il dissenso sociale. Il problema è che questa dimensione da “destra d’opposizione” non corrisponde a una scelta, bensì a un mero riposizionamento sul mercato politico. Da una parte, assistiamo quindi a una sinistra che nega il disagio sociale, la povertà e la disoccupazione crescenti; di contro, la destra ammette sì l’esistenza delle contraddizioni sociali – e quindi beneficia elettoralmente di tale riconoscimento – ma senza proporre alcuna alternativa al modello neoliberista.
7) LA PERDENTE OPPOSIZIONE DI DESTRA ALL’AGENDA DI SINISTRA
La destra pretende di osteggiare i tre già citati indirizzi strategici dell’agenda di sinistra con modalità palesemente perdenti.
a) Dinanzi all’ambientalismo austeritario, la reazione delle destre consta spesso d’una completa negazione del problema ambientale.
b) Per opporsi alla visione deregolazionista sui flussi migratori, ampia parte della destra attribuisce responsabilità soggettiva del fenomeno ai lavoratori immigrati anziché alle èlite capitaliste.
c) La destra, infine, si oppone non di rado all’ideologia trans-normativa con argomentazioni pre-moderne quali la presunta valenza “contro natura” dell’omosessualità in quanto tale.
8) LA DESTRA AMERICANA E LA SUA INFLUENZA CULTURALE
La costellazione della Alt-Right e di QAnon inveisce contro lo strapotere della finanza sovranazionale, ma prevale tra i suoi esponenti una lettura della realtà teorizzante l’abolizione di ogni forma di welfare state in quanto quest’ultimo coinciderebbe col regolazionismo e, quindi, costituirebbe nientemeno che l’anticamera della dittatura.
9) IL SOCIALISMO E LA QUESTIONE “LIBERTARIA”
Lo stato d’emergenza sta mutando la natura del neoliberismo giacché vediamo come, assieme alla valenza di “stato minimo”, coesista oggi una funzione statale neo-disciplinare, volta a recludere i corpi e a condizionarne gli spostamenti. La prospettiva socialista-sovranista, quindi, deve tenere conto delle istanze più o meno libertarie che per reazione si manifestano nel corpo sociale, ricordando che le democrazie costituzionali sono state innervate dalla relazione dialettica tra una forte sfera pubblica statale e un’ampia e articolata sfera pubblica non statale.
10) IL CARAVANSERRAGLIO DELL’OPPOSIZIONE: CON CHI COALIZZARSI?
La variegata galassia dell’opposizione, per uscire dall’attuale stallo, non necessità di perseguire un principio astratto di “unità” fra soggetti talora antitetici tanto nel modus operandi quanto nell’analisi, bensì ha bisogno del diffondersi e dell’acquisire egemonia, al suo interno, di una grande narrazione alternativa a quella del World Economic Forum.
11) COME CONTRASTARE I TRE PUNTI DELL’AGENDA DI SINISTRA: ALCUNI ESEMPI
Se i tre punti dell’agenda di sinistra – ambientalismo austeritario, deregolazionismo dei flussi migratori e strategie della trans-normatività – vanno contrastati e se, al contempo, risulta perdente il modo di avversarli da parte della destra, quale può essere allora l’approccio corretto? Nell’ultimo paragrafo del testo, ebbene, si possono trovare alcuni spunti di metodo esprimenti innanzitutto autonomia dagli schematismi e dagli automatismi culturali di destra e di sinistra.
Buona lettura.
Riccardo Paccosi, Presidente del Fronte per la Sovranità Popolare