Visto dalla base, il progetto di Democrazia Sovrana Popolare ha funzionato alla grande. Nei diversi territori si è instaurato un rapporto di reciproca collaborazione tra i militanti del Fronte per la Sovranità Popolare, del PC, di Ancora Italia Sovrana e Popolare, di Azione Civile, del FISI, del CLNI e di Nuova Direzione. Non solo. Nei territori la collaborazione ha coinvolto con successo anche tante realtà esterne a DSP, uno dei presupposti scritti nello statuto su cui era nata nel dicembre 2022. Purtroppo alcune decisioni prese unilateralmente non consentiranno di dar seguito a quanto di buono fatto in questi mesi.
Come molti ormai sanno, con l’informalità e l’assenza di regole e comunicazioni scritte che hanno caratterizzato i primi mesi di vita di Democrazia Sovrana Popolare, Marco Rizzo e Francesco Toscano hanno deciso di espellere il Fronte per la Sovranità Popolare, assumendosi così la responsabilità politica di porre fine all’alleanza. E di farlo durante la campagna di raccolta firme per il referendum contro la guerra, distogliendo preziose energie dalla stessa. La nostra espulsione è solo l’ultima di una lunga e ingiustificata serie, arrivando infatti dopo l’allontanamento di Azione Civile, di Nuova Direzione, del FISI e del CLNI.
Noi del Fronte abbiamo sempre creduto nelle potenzialità del progetto di DSP. Lo dimostrano tutte le azioni intraprese a partire dalla nostra nascita che deriva anche dalla volontà di dare un’altra possibilità all’alleanza dopo i passi falsi che avevano portato alla fine di Italia Sovrana e Popolare (ISP). Il Fronte non ha mai fatto mancare il proprio impegno durante la campagna referendaria, nelle iniziative comuni, nelle piazze, nei convegni.
Anche il progetto migliore, però, può arenarsi a causa di, spesso evitabili, errori umani. Riteniamo che un’ingiustificata cultura del sospetto (sulle cui cause ognuno può farsi la propria idea) abbia offuscato la percezione della realtà di Francesco Toscano e Marco Rizzo, facendo loro assumere la gravissima responsabilità di una crisi di coalizione sulla base di accuse false e pretestuose e in assenza di un doveroso confronto e di un passaggio istituzionale coinvolgendo gli organi preposti. Attraverso un’irrituale e irrispettosa telefonata di Marco Rizzo al presidente del FSP, Riccardo Paccosi, è stata infatti chiesta l’espulsione del segretario del FSP, Gilberto Trombetta, da DSP, suggerendo che lo stesso avvenisse anche dal FSP.
Il tentativo di creare un problema politico delimitato alla persona di Gilberto Trombetta ha trovato però nel Fronte una barriera inamovibile. La richiesta è stata giudicata irricevibile da tutti gli iscritti, senza eccezione alcuna. L’attacco a un militante è un attacco a ogni singolo esponente del Fronte per la Sovranità Popolare.
Non entreremo nel merito delle accuse, false e pretestuose, mosse contro il segretario del Fronte. Le polemiche le lasciamo volentieri agli altri. Ci preme però sottolineare come quelle accuse siano espressione di una teoria del complotto secondo cui il Segretario avrebbe in questi mesi portato avanti una strategia occulta finalizzata a generare, all’interno di DSP, un’area di persone che all’ultimo momento avrebbero spinto per una lista unitaria fra tutte le aree del dissenso e in opposizione al progetto di DSP. Questa mega-teoria del mega-complotto da cosa è nata?
La risposta risiede in una divergenza politica, quella sì, reale. Il Fronte diverge rispetto a quella linea isolazionista che non è mai stata fra le premesse fondative di Democrazia Sovrana e Popolare. L’assioma «con noi o contro noi» è un’elaborazione recente e fortemente personale di due dirigenti
di DSP. Che fosse vietato ai membri e alle forze politiche di coalizione partecipare a manifestazioni o a dibattiti con altre forze politiche non è mai stato deliberato né dal Direttivo Nazionale né da alcun altro organo decisionale della coalizione. E, anzi, lo statuto di DSP afferma l’esatto contrario in termini di collaborazioni con realtà esterne.
Il Fronte ritiene questo approccio settario controproducente. Ma, nell’esprimere questo giudizio, non ha mai messo in discussione la linea nazionale sulle alleanze.
Il Fronte ritiene che partecipare anche a iniziative esterne su battaglie condivise strategicamente sia segno di serietà e di coerenza politica per DSP, favorendone al contempo la crescita. Inoltre la partecipazione a tali iniziative ha contribuito significativamente alla raccolta firme per il referendum. Purtroppo la mancanza di lucidità ha portato a dimenticare la banale differenza fra divergenza tattica e divergenza strategica. L’ostracismo verso Gilberto Trombetta – segretario democraticamente eletto – ha comportato, in assenza della minima volontà di un confronto interno a DSP per ricomporre la frattura unilaterale, l’espulsione di fatto di tutti gli iscritti del FSP dalla coalizione.
Sorprende che il crescente malessere di una parte della base militante dei nostri alleati venga addebitato alle manovre del Fronte. Questo serve a deresponsabilizzare i vertici che con i loro comportamenti stanno progressivamente allontanando militanti e simpatizzati tanto dai loro partiti, quanto da DSP. Anziché assumersi le responsabilità di questo malcontento e analizzarne politicamente le cause per trovare una soluzione, si è scelto di costruire immaginari complotti a cui addebitare i propri errori, compensando così la mancanza di autorevolezza con l’autoritarismo.
Il Fronte per la Sovranità Popolare ringrazia sinceramente le numerose persone e i gruppi del PC e di AISP che hanno espresso la loro contrarietà per l’ingiustificata e illegittima espulsione. Il Fronte continuerà a collaborare sui territori con tutti. Come ha sempre fatto. Anche se sarà costretto, malgrado la sua volontà, a non farlo più come membro fondatore dell’alleanza DSP. Tutti gli iscritti del Fronte per la Sovranità Popolare salutano quindi con affetto e immutata stima i compagni di viaggio con cui abbiamo condiviso la strada in questi mesi. I rapporti costruiti non possono essere messi in discussione dai recenti avvenimenti e siamo anzi convinti che siano la base su cui costruire un futuro di lotta politica comune.
Assemblea Nazionale del
Fronte per la Sovranità Popolare
4 luglio 2023